Emanuele Catone

Cav. Uff. Avv. Giuseppe Verderese

Giuseppe Verderese nacque a Buccino il 14 novembre 1869 da Michele, possidente, figlio del fu Francesco, e da Maria Antonia Fernicola del fu Michele.
Laureatosi in legge, il 12 gennaio 1899 fu ammesso all’Albo dei Procuratori del Collegio di Salerno con esercizio alla professione di avvocato e il 2 aprile 1910 superò con il massimo del voti anche gli esami di notariato presso la Corte di Appello di Napoli.
Fece parte ininterrottamente della amministrazione comunale buccinese per oltre un quindicennio.

Nominato consigliere e assessore nell’amministrazione guidata dal cognato, l’avv. Nicola Bosco, composta a seguito delle elezioni parziali tenute il 28 luglio 1907, sarebbe poi succeduto al Bosco nel ruolo di sindaco il 26 luglio 1910, quando fu eletto all’unanimità dai 16 consiglieri. Rieletto unanimamente il 20.6.1914 e poi ancora il 3.10.1920, rimase in carica fino al 1923 quando, essendo notoriamente un sostenitore di Giovanni Amendola ed un antifascista, fu ‘costretto’ dagli eventi a lasciare la guida dell’amministrazione, che venne sciolta in quell’anno dal Consiglio di Stato – a seguito delle richieste del turbolento Fascio buccinese guidato dal medico Pietro Bosco – per essere affidata al commissario prefettizio Antonio Vaccari.
Nel maggio 1919 il sindaco Verderese assunse l’iniziativa per l’erezione del monumento ai caduti di guerra buccinesi, poi inaugurato l’8 giugno 1924, promuovendo allo scopo una pubblica sottoscrizione. Il 14 gennaio 1922 fu nominato dal Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare Cooperativa di San Gregorio Magno, in occasione dell’apertura dei propri sportelli a Buccino, membro onorifico del consiglio di reggenza dell’agenzia locale. Fece parte della delegazione ufficiale del Comune di Buccino designata dal Commissario Prefettizio a partecipare all’inaugurazione dell’acquedotto di Contursi, avvenuta domenica 25 ottobre 1925.
All’avv. Verderese furono riconosciute anche varie onorificenze dallo Stato. Il 30 dicembre 1915 fu nominato dal Re Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia ed il Prefetto di Salerno, esprimendo il proprio parere favorevole alla concessione del titolo, tra l’altro sottolineò la «soddisfazione della cittadinanza» per la sua sindacatura «essendo scrupoloso e zelante amministratore». Il 23 luglio 1922 il sovrano lo promosse al grado superiore di Ufficiale nel medesimo Ordine della Corona d’Italia e anche in questo caso la Prefettura, nel concedere il proprio assenso alla nomina, nella relativa istruttoria lo descrisse quale «uomo energico, di temperamento vivace e battagliero».
Gli incarichi ricevuti nel corso della sua lunga attività politica anche al di fuori di Buccino segnalano il suo manifesto valore di ‘uomo delle istituzioni’. Il 18 luglio 1915 l’Intendenza di Finanza di Salerno lo nominò membro effettivo aggiunto della commissione di prima istanza per le Imposte Dirette di Buccino, settore fabbricati, per il quadriennio 1915-1919, confermandolo poi nell’incarico l’8 luglio 1923, quale membro effettivo ordinario, per il quadriennio 1923-1927. Il Comune di Campagna il 2 gennaio 1915 lo nominò suo rappresentante nell’istituendo Consorzio Granario Provinciale che aveva il compito di regolare l’approvvigionamento e la distribuzione di cereali o di farine, confermandolo in tale ruolo nuovamente e unanimamente il 15 maggio 1917. Successivamente, il 1 giugno 1918 il Prefetto lo nominò commissario agricolo per i comuni di Buccino e Romagnano al Monte.
La stima goduta dal Verderese presso le autorità provinciali e il ruolo di figura di spicco della vita politico-amministrativa buccinese di quel periodo è ben evidenziata dalla sua successiva nomina (12 ottobre 1926) a Commissario Prefettizio per l’amministrazione del Comune di Buccino. La nota con cui il 10 ottobre 1926 il Sottoprefetto di Campagna ne propose la nomina al Prefetto rivelava infatti che egli era stato scelto a seguito di un accordo pacificatore tra le due fazioni che dominavano la turbolenta vita politica buccinese di quel periodo e lo definiva «persona di assoluta integrità morale, rimasta quasi estranea alle vicende della politica locale ispirata […] a criteri personalistici e di interesse», in grado di dare «garenzia di assolvere bene il suo compito nel campo politico ed in quello amministrativo». Resse l’amministrazione del Comune fino al 10 aprile 1927, quando gli subentrò il podestà Carmine Carbone.
Morì a Buccino a 59 anni il 15 febbraio 1929, lasciando un unico figlio, Michele, avuto dalla moglie Anna Maria Bosco – figlia di Pasquale, altro sindaco di Buccino – che aveva sposato il 20 dicembre 1906 e che lo aveva lasciato vedovo il 1 febbraio 1911.

Con delibera della Giunta Comunale del 22 dicembre 2021, l’Amministrazione Comunale di Buccino ha deciso meritoriamente di ricordare l’avv. Giuseppe Verderese intitolandogli una strada nel Centro Storico

Ringrazio l’avvocato Giuseppe Verderese per l’aiuto e per la documentazione fornitami.