Emanuele Catone

Esattamente 220 anni fa, sabato 5 luglio del 1800, veniva registrato davanti al notaio buccinese Tiberio Goffredi un atto che costituisce un segno della devozione plurisecolare che la comunità di Buccino ha avuto e continua ad avere verso l’Immacolata Concezione.

Come segnalato recentemente dall’amico Peppino Arduino in una sua preziosa nota, Maria SS. Immacolata fu eletta a patrona principale di Buccino il 5 settembre 1677 (con atto rogato dal notaio Francesco Cippaluni), sostituendo il precedente patrono san Francesco Borgia.

Proprio quale grande segno di devozione per l’Immacolata, quel giorno del 1800 la gentildonna Laura Bellelli Lentini, esponente di una delle famiglie benestanti del paese, decise di donare al padre guardiano del convento francescano, padre Giovanni da Buccino, una coppia di chiavi «di ottimo argento» che sostituissero quelle «di legno indorato» che la statua aveva portato fino ad allora quale segno di protezione sulla paese.

Quel 5 luglio donna Laura Bellelli le consegnò al frate buccinese, invitandolo a «porle nelle mani di detta Venerabile statua» «nelle occasioni di qualche dimostrazione pubblica» e della processione della prima domenica di luglio, riservandosi poi di farci incidere il suo nome a futura memoria non appena fosse capitato a Buccino un orefice in grado di fare tale incisione.

Il giorno dopo, per la processione di quell’anno, la statua poteva sfoggiare le nuove chiavi d’argento, che ancora oggi perpetuano il ricordo della devozione all’Immacolata di donna Laura Bellelli e dei buccinesi.

 

Riportiamo qui di seguito l’atto della donazione del 1800, da noi rinvenuto nei protocolli del notaio Goffredi.

In Dei Nomine Amen. Oggi che sono li cinque del mese di Luglio dello anno milleottocento in Buccino, regnando etc., e propriamente nel Venerabile Monistero di S. Maria delle Grazie de P.P. R.R. di S. Francesco d’Assisi etc.

Costituita nella nostra presenza la signora D. Laura Bellelli Lentini, vedova del fù Dottore D. Giulio Scamardi di Palo, la quale agge per se, e per suoi eredi e successori da una parte. E dall’altra il Reverendo P. Giovanni da Buccino Lettore e Guardiano di Buccino sudetto Religioso Riformato sotto il Titolo di S. Francesco d’Assisi, il quale agge per se e per li suoi posteri e successori Guardiani in detto Venerabile Monistero etc.

Essa Vedova d. Laura asserisce che per mera divozione che porta verso Maria Santissima sotto il titolo dell’Immacolata Concezzione, dichiarata Protettrice di questa suddetta Città di Buccino, per qual motivo se ne sollennizza la di lui [sic] Festività nella prima Domenica di Luglio di ciaschedun anno portandola processionalmente la di lui Immagine, con in mano le chiavi di detta Città per segno di esserne la protettrice; e perché è sembrato ad essa D. Laura che le chiavi fin ora hà portato non erano secondo avrebbero dovuto essere, essendo di legno indorato, così essa predetta vedova D. Laura ha stimato di farle fare di ottimo argento, e quelle donarle a detta Vergine Immacolata Santissima, come fa presentemente, e per essa consigliarle a detto P. Guardiano, il quale li debba conservare e nelle occasioni di qualche dimostrazione pubblica porle nelle mani di detta Venerabile statua, riserbandosi essa vedova D. Laura di farci’mprimere il suo nome per futura memoria subito che capiterà in questo paese qualche orefice prattico di tali’mpressioni ed a tal oggetto detto P. Guardiano a di lei richiesta subito dovrà consignarle, per indi restituirli, e così detta D. Laura non vi, dolo, sed sponte dona dette chiavi d’argento alla Santissima Vergine Immaculata e detto Reverendo P. Guardiano in di Lei nome li accetta, e si obbliga consenarle, e ne giurano tacto pectore, et scripturis rispective etc.

Presenti per Regio Giudice a Contratti Magnifico Guglielmo Mancini e l’infrascritti testimoni tutti di Buccino videlicet Reverendo D. Carlo Imbrenda, Andrea Amendola, D. Carmine Metallo, D. Vincenzo Goffredi, D. Francesco di Carlo di Vito.