manifesto referendum 1946Un decreto del governo presieduto da Ivanoe Bonomi il 25 giugno 1944, pochi giorni dopo la liberazione di Roma, stabilì che alla fine della guerra sarebbe stata eletta a suffragio universale, diretto e segreto, un’assemblea Costituente per scegliere la forma dello Stato e dare al Paese una nuova costituzione. Il governo De Gasperi il 16 marzo 1946 affidò ad un referendum popolare la decisione sulla forma istituzionale dello Stato e la contemporanea effettuazione delle votazioni per l’Assemblea Costituente, da eleggersi con sistema proporzionale. Il referendum fu indetto per domenica 2 e lunedì 3 giugno 1946. Per la prima volta furono ammesse al voto anche le donne.

L’affluenza alle urne fu altissima: votò l’89,1% degli aventi diritto, per un totale di 24.946.878 votanti. Nelle votazioni per il referendum istituzionale prevalse la Repubblica, che raccolse 12.718.641 voti (54,3%), contro i 10.718.502 voti (45,7%) a favore della monarchia. I risultati furono proclamati il 10 giugno 1946 dalla Corte di Cassazione, e subito dopo il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi assunse le funzioni di Capo provvisorio dello Stato.

UNITA_2-6-46                    MONARCHIA

   

In provincia di Salerno i votanti furono 375.737 (87,50%). La maggioranza dei voti andò alla Monarchia, che raccolse 264.721 voti (75,17%), contro gli 87.453 voti (24,83%) assegnati alla Repubblica. Ben 23.563 furono le schede non valide o bianche.

La città di Salerno votò in maniera schiacciante per la Monarchia, che ottenne 30,152 voti, mentre a favore della Repubblica votarono soltanto 9.017 elettori. Allo stesso modo, la quasi totalità dei comuni della Provincia scelse la Monarchia.

Buccino non fece eccezione in questo senso. Dei 2875 voti validi espressi dai buccinesi, soltanto 684 (18,9%) furono quelli a favore della Repubblica, mentre i restanti 2.191 (60,5%) furono espressi a favore della Monarchia.

risultati
Le percentuali di voto a BUCCINO

Il voto ebbe un esito simile in gran parte del circondario: Ricigliano espresse 64 voti per la Repubblica e 564 per la Monarchia; Romagnano 26 per la Repubblica e 345 per la Monarchia; Palomonte espresse 448 voti per la Repubblica e 1103 per la Monarchia; Auletta 167 per la Repubblica e 1204 per la Monarchia; Caggiano 120 per la Repubblica e 1541 per la Monarchia; Pertosa 150 per la Repubblica e 305 per la Monarchia; Contursi 241 voti per la Repubblica e 1264 per la Monarchia; Sicignano degli Alburni 299 voti per la Repubblica e 1612 per la Monarchia.

Unica eccezione fu quella di San Gregorio Magno, che fu tra i pochissimi comuni della provincia – soltanto 9 – in cui i cittadini scelsero in maggioranza la forma repubblicana. 1606 gregoriani (il 72%) scelsero infatti la forma repubblicana, mentre la Monarchia raccolse 641 voti. Nell’intera provincia di Salerno, soltanto Pisciotta, dove si raggiunse la quota record dell’88%, votò a favore della Repubblica con una percentuale più alta di quella di San Gregorio Magno. La Repubblica risultò vincitore anche a Colliano (60%), Controne (67%), Rutino (65%), Torchiara (58%), Albanella (54%), Giungano (54%) e a Valle dell’Angelo (51%). Di contro, il comune della provincia in cui la Repubblica ottenne meno voti fu Serramezzana, dove votarono a suo favore soltanto 5 elettori.

EMANUELE CATONE

I dati elettorali sono tratti da G. Galzerano, Nel ’46 Salerno preferiva la monarchia, “Corriere del Mezzogiorno”, 6 giugno 2012, edizione di Salerno, p. 8; e da Id., Repubblica o Monarchia? Il voto dei salernitani“La Città”, a. XXIII, n. 107, 2 giugno 2019, pp. 26-27 con i relativi dati Comune per Comune.